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di Argenti Giovanni Milano
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Musical Fidelity  A1      Riparazione- Revisione
Abbiamo già discusso in precedenza dell'amplificatore Music Fidelity A1, ma desideriamo ora approfondire ulteriormente il tema. Questo amplificatore, noto anche come "bistecchiera" a causa del suo design distintivo, ha accumulato nel corso degli anni un'enorme base di fan che ancora oggi apprezzano le sue qualità. È praticamente impossibile trovare qualcuno che non ne abbia sentito parlare. Ciò che rende la situazione ancora più interessante è che sembra che l'amplificatore sia stato nuovamente messo in produzione e sarà presto disponibile sul mercato. La sua grande popolarità ha quindi portato alla sua rinascita e alla distribuzione di una versione aggiornata.

In questo breve articolo condividerò la mia esperienza riguardo alla riparazione di questo dispositivo.
Come sempre, i problemi più significativi si verificano spesso a causa di intrusioni casuali che generano una serie di difficoltà, talvolta portando al completo collasso dei dispositivi elettronici. In alcuni casi, è possibile ripristinarli, ma in altri, purtroppo, non c'è nulla che si possa fare.

Questo amplificatore presentava una vasta gamma di problemi, che spaziavano dai più comuni, come un potenziometro difettoso, a quelli più insoliti, come modifiche non appropriate al circuito e finali inadeguati. Era necessario affrontare sostituzioni di resistenze, diodi montati in modo approssimativo e una serie di questioni meccaniche ed elettriche che richiedevano una soluzione.
A volte, si poteva quasi intravedere una sorta di genialità distruttiva...
Iniziamo da un punto specifico: il fissaggio errato di un trasformatore toroidale utilizzando un tappo di sughero, una ranella Fisher e un tubo di plastica recuperato chissà da dove... Pertanto, prima di intervenire su qualsiasi altro aspetto, ho ripristinato il corretto sistema di fissaggio meccanico per questo componente, che potrete vedere nella foto a lato.
Qui, si apriva un vero e proprio scenario di disastri che richiedeva un completo ripristino. Al fine di intervenire senza restrizioni e garantire una soluzione efficace, si è presa la decisione di rimuovere l'intera scheda PCB (Printed Circuit Board) e ripartire quasi da zero.
La scelta di rimuovere la PCB è stata motivata dalla complessità del problema e dalla necessità di una soluzione totale. Questa misura estrema ha permesso di avere un punto di partenza pulito, eliminando il rischio di problemi residui o complicazioni derivanti dalle condizioni preesistenti. La ripartenza quasi da capo è stata adottata per assicurare che tutte le componenti coinvolte fossero affrontate in modo adeguato.
Uno dei primi compiti è stato rimuovere i finali che erano di tipologie diverse e pulire accuratamente il dissipatore dalla quantità eccessiva di pasta termoconduttiva. Successivamente, sono stati eliminati ponticelli insoliti, componenti casuali e resistenze disposte in modo disordinato...

Tra i vari problemi di natura meccanica, uno dei problemi era la manopola del volume rotta. La sua sede di fissaggio era stata tenuta insieme con la colla, ma in modo molto incerto, risultando in un movimento impreciso e instabile. Per ripristinare la manopola originale, ho realizzato una nuova sede con la stampa 3D che si incastra internamente e crea un unico componente con la manopola.

Dopo aver ripristinato la manopola, ci siamo dedicati alla sostituzione del potenziometro. In passato, era stato sostituito con un modello economico, ma questa volta abbiamo optato per un Alps RK27, considerato un vero must per questo amplificatore. Il componente originale montato era di scarsa qualità e ha sempre causato problemi , ma la sua sostituzione è stata fatta con un componente simile, per di più montato in modo approssimativo . Con questo nuovo potenziometro invece siamo sicuri della sua affidabilità nel tempo.
Proseguendo,abbiamo sostituito le resistenze che erano diverse da quelle originali in termini di tipo e caratteristiche, optando per resistenze a strato metallico Vishay per il ripristino. Per i condensatori di alimentazione, abbiamo scelto di utilizzare i più comuni condensatori radiali al posto di quelli assiali. Naturalmente, abbiamo cercato i componenti migliori dal punto di vista elettrico che potessero essere montati in modo adeguato dal punto di vista meccanico, evitando di utilizzare il primo componente disponibile "nel cassetto". Per gli stadi finali, abbiamo utilizzato due coppie selezionate di transistor più moderni e con prestazioni migliori, come ad esempio i MJ15003 e MJ15004, che presentano una corrente da 15A a 20A, una tensione da 60V a 140V e una potenza da 115W a 250W. Abbiamo sostituito anche tutti i condensatori elettrolitici secondari e abbiamo utilizzato condensatori plastici MKT di migliore qualità sul percorso del segnale.
In alto a sinistra si può osservare nella slider tutti i cablaggi posticci realizzati che andavano a penalizzare tutto l'insieme rendendolo poco affidabile ed incerto nelle performance .
In conclusione, in alto a destra, abbiamo anche rivisto parte dei cablaggi, poiché li abbiamo ritenuti inadeguati. Ad esempio, abbiamo sostituito il filo sottile utilizzato per l'uscita di potenza dei diffusori con un cavo più adatto alle prestazioni richieste. Inoltre, abbiamo rivisto e rifatto i collegamenti del trasformatore di alimentazione e alcuni servizi secondari per garantire un collegamento elettrico-meccanico migliore. Ci siamo assicurati che i cablaggi fossero realizzati in modo corretto e affidabile, contribuendo così al miglioramento generale del sistema.


Abbiamo iniziato con dei test in laboratorio e successivamente abbiamo effettuato prove di ascolto sull'amplificatore. Dalle misure effettuate, abbiamo verificato che l'amplificatore funziona correttamente. Ai primi segni di clipping, abbiamo rilevato un'uscita di 12,6 Vrms su un carico di 8 ohm, corrispondenti a circa 20 watt rms.
La sensibilità all'ingresso del lettore CD per la massima potenza è stata misurata a 198 mV. La risposta in frequenza a -1 dB si estende da 10 a 40 kHz. La distorsione armonica totale (THD) a 1 kHz, con una potenza di 10 watt rms su un carico di 8 ohm, è dello 0,10 %. Tuttavia, abbiamo notato che la tensione di alimentazione del circuito è di +/- 21,2V invece dei +/- 24V previsti dalla casa, a causa dell'alto assorbimento di corrente. Questo è dovuto alla grande quantità di corrente richiesta per funzionare in classe A. Tuttavia, è importante comprendere quanto effettivamente di potenza in classe A abbiamo a disposizione.
La corrente a riposo in ciascuno dei finali è stata impostata esattamente a metà della corrente massima, come richiesto in un amplificatore push-pull in classe A, e corrisponde a 0,74A per ciascun transistor finale ( MJ ) . Sulle due resistenze di uscita (R30 e R31), abbiamo misurato circa 163 mV, quindi 163 mV / 0,22 ohm = 740 mA. Quindi, qual è la potenza teorica disponibile in classe A su un carico di 8 ohm con una corrente di 0,74A? Effettuando i calcoli, otteniamo: Vp = Ax2R, quindi 0,74 x 16 = 11,84 ovvero 8,39 Vrms ( Vrms = 11,84 / 1,41), che corrispondono a 8,79 watt rms in classe A su un carico di 8 ohm.
Possiamo anche affermare che un amplificatore in classe A è polarizzato in modo tale da far condurre corrente attraverso i transistor di potenza durante tutto il ciclo del segnale audio. Questa polarizzazione costante è necessaria per mantenere i transistor nella regione di conduzione lineare, minimizzando la distorsione del segnale e fornendo una riproduzione audio di alta qualità.
Poiché la corrente fluisce costantemente attraverso i transistor di potenza, anche in assenza di segnale, l'amplificatore in classe A assorbe una corrente continua dalla fonte di alimentazione. Questa corrente costante, chiamata corrente di riposo, è determinata dalla configurazione di polarizzazione dell'amplificatore e dalle specifiche dei componenti utilizzati.
La corrente di riposo rappresenta la quantità di corrente che l'amplificatore richiede per mantenere i transistor in conduzione lineare, senza amplificare il segnale audio. Essa fluisce attraverso i transistor e può essere misurata nel ramo positivo o negativo dell'alimentazione.
Misurando la corrente di riposo, possiamo ottenere informazioni precise sull'assorbimento di corrente dell'amplificatore in classe A. Questa misurazione è utile per valutare l'efficienza energetica dell'amplificatore e per determinare se la capacità di erogazione di corrente della fonte di alimentazione è sufficiente per soddisfare le esigenze dell'amplificatore.
In questo caso specifico, abbiamo rilevato una corrente di riposo di 1,741 A nel ramo positivo dell'alimentazione e un valore simile nel ramo negativo. Questi valori rappresentano la quantità di corrente assorbita dall'amplificatore in assenza di segnale audio e forniscono indicazioni sulla sua configurazione di polarizzazione e sulle sue esigenze di alimentazione.
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